lunedì 11 giugno 2012

La Democrazia e l'interesse economico

Ragionare su l'economia è un po’ come ragionare sulla prospettiva.
I capitali in-seguono le prospettive di guadagno; nessun investitore si prende la briga di investire in qualche azione o fondo nazionale solo per puro spirito patriottico e nazionalista. Pensare che i guai dell'Italia siano da imputare alla Germania o alla crisi economica mondiale mi pare ipocrita e miope.

Dobbiamo aver il coraggio di iniziare a pensare che, per attirare capitali, bisogna riformare il "sistema" Italia, non la Nazione (concetto oramai sorpassato)... dobbiamo rappresentare noi stessi un modello efficiente, proiettare l'immagine di uno stato dinamico, meritocratico, affidabile.
In Germania per far ciò si sono dimessi politici per ragioni che avrebbero solo fatto sorridere i nostri competenti rappresentanti italiani.
La corruzione, l'evasione fiscale, gli sprechi di denaro pubblico sono solo alcune delle voci su cui bisogna martellare come degli ossessi... e non tassare orizzontalmente la cittadinanza mortificando il potere d'acquisto già misero di per se.

Di qui, alcune domande che dovremmo tutti porci... Nel senso stretto che, se fossimo imprenditori, come potremmo mai valutare i nostri investimenti in uno stato che tarda nel prendere tali decisioni:

Perché si tarda ancora riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti?
Perché non si riducono gli stipendi ai parlamentari? ...Se è vero che si vuole introdurre il licenziamento per i dipendenti pubblici inoperosi, perché non lo si fa parimenti anche con i nostri onesti politici?
Perché si rallenta la riforma elettorale?
Perché non si impedisce a i politici processati di accedere a ruoli istituzionali?
Perché si lamenta "l'antipolitica" quando quello a cui assistiamo è la più alta rappresentazione di interesse verso la cosa pubblica? La più alta manifestazione di Politica, lontana dall'organo "Partito" ormai un vulnus inutile.

Come potremmo mai valutare, in prospettiva, un'azienda che tarda a prendere queste decisioni, perché i suoi dirigenti si oppongono ad una riforma interna necessaria?
Vedi ciò che è successo alla Nokia; mentre le concorrenti le erodevano importanti quote di mercato puntando sul S.O. android, lei si è incaponita  miope ed orgogliosa sul symbian proprietario... il resto è storia.

I politici italiani non hanno forse capito che ora non devon dare più conto agli elettori del loro mandato per votazione democratica, ma agli investitori internazionali del loro operato per interesse economico.

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