giovedì 2 settembre 2010

Il Gen. Dalla Chiesa a "La storia siamo noi"


Guardo la trasmissione (interessantissima) di Minoli sul Gen. Dalla Chiesa;

Sull'ignavia di Andreotti, De Mita, Rognoni che da ministro degli interni prima appoggia e poi isola Dalla Chiesa perchè magari ingradito allo stesso Andreotti.
Della frase di Andreotti (badate, non lo cito come "onorevole", perchè non ha nulla di onorevole) in cui cerca di far riferimento alla presenza di suoi "grandi elettori", chiedendogli un occhio di riguardo.

Dallo sdegno quando il suo nome comparve sull'elenco degli appartenenti alla P2 di Licio Gelli, e lui stesso appunta tra le pagine del suo diario di non averne mai fatto parte.

Dell'intervista a Bocca in cui lui stesso ipotizzava la sua morte perchè lo stato lo aveva isolato.

Del funerale con cui i "palermitani mafiosi" abbiano mostrato l'odio verso lo stato, con lancio di monetine verso le autorità e la bara... ed una vecchina dignitosissima palernitana che si insinua tra la folla per scusarsi con i figli di Dalla Chiesa dicendogli "non siamo stati noi" (la palermo sana, quella vecchina che tanto sembra voler rappresentare lo spirito di una città disgustata dagli "uomini d'onore", così come si vogliono definire i mafiosi).

Andreotti e mafia, scrivo su per giù la citazione finale... "si può considerare sia la coesistenza di specifici interessi all'interno delle istituzioni, ostacolate dalla determinazione del generale".

E questa è l'italia (con la lettera piccola).