martedì 24 gennaio 2012

La liberalizzazione degli orari d'apertura...



Perdonami, caro lettore… sarò prolisso. (2.721 caratteri)
(lo standard per esser letti su internet, da perfetti sconosciuti è 5 righe..
sbaglio sapendo di sbagliare, ma non posso farne a meno)
“È quindi vero esattamente il contrario: non liberalizzando gli orari d’apertura dei negozi e la possibilità di vendere merci di natura diversa, si limita tutta la concorrenza a posizione, prezzi e fornitura, e due su tre sono punti di forza dei supermercati.”
La liberalizzazione Bersani del 98 (Decreto Bersani D. Lgs. 114 del 31 marzo 1998ha causato un danno non indifferente al tessuto commerciale (tranquillo, intendo il negozio sotto casa) delle piccole, ma anche delle grandi città (e lo dice uno che non è per niente di destra). Esplosione dei grandi centri commerciali, apertura al multistore e conseguente disequilibrio tra domanda-offerta…
Accade ciò; il mercato offre tanto a chi in realtà non compra… deprezzamento del bene, diminuizione della qualità del servizio offerto.
Il piccolo commerciante è un presidio per la vita sociale di una strada.

Sai cosa succede quando la gente non scende più per strada ma preferisce "socializzare" nei Megastore? (per quanto possibile, ma vedi l'ultima moda dei cinema multisala nei megastore che distruggono il piccolo cinema di paese; "nuovo cinema paradiso" vi dice niente?)… che i paesi diventano “dormitori”. Le strade desertificano perché è molto più rilassante concedersi al parcheggio immediato, allo "sconto-regalo", all’aria condizionata, alla vetrina non sulla strada.
Certamente questo scenario non è apocalittico ma non è neanche rassicurante… non è colpa della flessibilità concessa agli orari di apertura, ma assolutamente è colpa di una politica miope che ha favorito, all’epoca, le cosiddette cooperative rosse a totale scapito del piccolo commerciante.
Di qui la domanda; cosa ci insegna la storia sulle liberalizzazioni in un mercato di concorrenza dove ci sono monopoli giganti diversi ed estesi un pò in tutte le aree merceologiche?
Gabriele (un commentatore dell'intervento su esposto) ha esattamente detto che la liberalizzazione sfrenata non è una risposta. La liberalizzazione degli orari di apertura dei megastore non può che ulteriormente segare la concorrenza del piccolo che non offre la stessa varietà di prodotti del megastore e, soprattutto, non può permettersi gli stessi margini (risicatissimi) di guadagno di un megastore (tanto poi si guadagna sull'economia di scala). E’ un ulteriore grado di libertà che non aumenta la concorrenzialità tra piccolo e grande ed è del tutto ininfluente se, per elogiare questa libertà, si fa riferimento ai negozietti di souvenir londinesi... che poco hanno di che spartire con la realtà del commercio italiano.
stop.

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