sabato 4 febbraio 2012

#Occupyscampia: le ragioni di un flop

Dignità.

Piazza Giovanni Paolo II, Scampia; alle 17.30 randex vou.
#occupyScampia, registra un flop abbastanza clamoroso.
Non bastano i tweet del deputato Pina Picierno ed un articolo de “Il Mattino” in cui si ipotizzava un coprifuoco tra le strade dell’area nord di Napoli imposto dai clan.
Ci si sente soli se poi accade che una icona come Saviano diventa "distratta" e avalla con la sua professionalità sul tema, una ipotesi definita poi in seconda battuta dalla magistratura come "bufala".
E' un qualcosa che già è accaduto in passato; chi è del posto sa che lo scrittore omette o dimentica piccoli particolari nei suoi racconti che possono dar spazio politico a schieramenti a lui vicini.


Il neologismo inglese poco convince le associazioni che operano in silenzio da anni, lontano dal clamore mediatico. Scampia si chiede "chi sono questi?","ma siete venuti o vi ci hanno mandati?", "ma cosa vogliono occupare?" Si impone una modulazione da "occupy" ad "occupiamoci"...

Meno glamour, meno affascinante ma molto semplice, diretto... l'inglese sembra inadeguato, troppo lontano e salottiero per la realtà napoletana.


La pelliccia ed il trucco della deputata, con tenda e sacco a pelo a seguito, la quale biascica uno strano italiano, simile a quello della Santanchè (intuizione già venuta all'acuto e diabolico Ricci) infastidisce molto. Sentirsi dire con voce acuta e rotta che "si è persa una buona occasione per fare legalità", "abbiamo iniziato la rivoluzione" da chi percepisce 15mila euro e rotti come stipendio fa ancora più male. Molti si domandano "ma chi è questa", "ma come fa a parlare di camorra"? "PreoccupyScampia?"

Scampia chiede uno "stato" presente, quotidiano e serio. Ha fame di una politica fattiva che si in grado di allontanarsi dalla camorra in campagna elettorale per poi essere credibile nel quotidiano, in grado di lavorare insieme alle associazioni di volontariato e non di sostituirsi ad esse quando si accende un riflettore; non ci piacciono le sfilate di belle signorine (questa volta, purtroppo, di sinistra).
"O' stat" è assente, e le sue mancanze generano crepe nelle quali si insinua la pianta del malaffare; per apatia decide di non rimuoverla ma di "giungere a compromessi", perché  "O' stat" sembra avere interessi diversi da quelli del cittadino onesto e lascia che, in queste crepe, le radici diventino sempre più profonde e difficili da estirpare.

Fa ancora più male vedere le buone intenzioni di tanti giovani su internet essere bruciate per vanità.
Molti di questi che credevano disinteressatamente all' "#occupy", ansiosi di emulare l'eroismo dei coetanei americani, percepiscono da parte dell'associazionismo di Scampia un risentimento a cui non sanno dare spiegazioni. Drammaticamente, per autodifesa, commettono l'errore di paragonare il modus operandi dell'associazionismo anticamorra alla camorra stessa.
Tragedia dell'incomunicabilità. Ma come si fa a spiegare il significato della parola dignità in poche battute (140) ?

Ciro Corona, responsabile di uno dei tanti movimenti che lavorano a Scampia, ne è deluso, se la prende con lo "stimato Saviano" ed ammette che "ne sa poco", la camorra c'è ma non è così che si combatte; sul sito internet de "il Fatto", in alcuni commenti, c'è addirittura chi lo accusa di esser camorrista insieme alla sua associazione.
Troppo facile scriverlo dietro l'anonimato di un nick, sul comodo della propria poltrona, magari al caldo di casa, magari da un figlio di papà che gioca a fare il sessantottino davanti ad un pc.

Complice il freddo polare, si registrano più giornalisti e politici che manifestanti.
Il panorama è desolante, Scampia si sente offesa da questo "interesse sociale" ad orologeria troppo vicino alle elezioni per essere credibile. Una carità troppo ostentata ed autoreferenziale per essere sincera.
Qualcuno, molto saggio, disse:
"Non sappia la tua mano destra quello che fa la tua mano sinistra"

Le "televisionate" e le "trovate" mediatiche non attecchiscono perché i Napoletani non sono fessi (Totò aveva avvertito), non chiedono l'elemosina ne credono ai falsi profeti ed hanno una "dignità" ben superiore ai cinguettii di facebook o tweetter.
Ne hanno già visti tante e forse pure troppe.
Erano quelli da convincere a partecipare alla manifestazione, non certo i ragazzini che non hanno nulla di meglio da fare che stare davanti al pc... e che con la pioggia, ci sono rimasti... davanti al pc.

2 commenti:

  1. E intanto i media c'inzuppano il pane... meglio cavalcare l'onda dei clichè e presentare Napoli e i napoletani come un popolo di criminali e buoni a nulla, anzichè spiegare le reali motivazioni di certe situazioni (additare la politica locale e nazionale? fare nomi e cognomi? non sia mai! giornalismo servile forever!)

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  2. Per il mio caro Anonimo commentatore;

    Non è forse quello che si fa da 150 anni con la questione meridionale?
    Non è forse quello che dice Benedetto Croce nella "Storia del Regno di Napoli", del 1923?

    Dovremmo esser più fieri e più accorti...

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